La parola Emozione significa letteralmente “ energia in movimento” e deriva
dal verbo latino che significa “muovere”
Si tratta di una sensazione intensa, come l’amore, la paura, il dispiacere o la rabbia.
L’energia emotiva ha una velocità più elevata di quella del pensiero.
Diversi studi scientifici hanno confermato che le reazioni negative vengono registrate
dal cervello ben prima che abbiamo il tempo di formulare un pensiero.
Ogni cosa la valutiamo prima a livello emotivo, e solo dopo ci riflettiamo.
A far ammalare il nostro corpo non sono solo le sostanze inquinanti.
Problemi irrisolti, pensieri inutili e negativi, sentimenti di rancore, odio, rabbia,
tristezza, paura, stress, costituiscono per il nostro corpo dei veri e propri veleni,
che vanno a danneggiare e distruggere le cellule
E’ ormai scientificamente provato, che i pensieri e le emozioni sia positive che negative,
tramite neuroni e neuropeptidi, inviano messaggi, positivi e negativi a tutto il nostro corpo.
I messaggi negativi inibiscono la produzione e l’attività dei linfociti T, e possono causare
una reazione a catena da parte del sistema endocrino, che rilascia ormoni dello stress,
quali adrenalina e cortisolo, inducendo reazioni di attacco o fuga.
La sovrastimolazione ed esposizione agli ormoni dello stress indebolisce il
sistema immunitario,facendoci diventare anche più esposti a virus,
batteri, funghi e parassiti.
Inoltre questo stress ormonale è addirittura in grado di modificarci la respirazione,
la digestione e l’eliminazione delle scorie.
Le molecole biochimiche prodotte dalle emozioni inquinanti si impiantono nei muscoli
di conseguenza possiamo avere dolori al collo, alla schiena o in altre parti del corpo.
Tutto ciò che è negativo va a creare dei veri e propri blocchi emotivi, che ostacolano
la corretta circolazione del sangue attraverso i vari organi, impedendo al sistema
linfatico di eliminare i prodotti di scarto, creando il terreno per l’insorgere di patologie
più o meno gravi.
Alcuni neuropeptidi possono anche addirittura stimolare cellule tumorali causando metastasi.
A conferma di ciò che ci dice la scienza, basti pensare a sintomatologie molto comuni
e presenti da sempre, quali emicrania, insonnia, gastrite, che possono presentarsi
quando nella nostra vita sociale, familiare, in presenza di qualche problema di tipo
relazionale, che evidentemente ci fa stare male.
Un esempio molto significativo potrebbe essere il classico improvviso buco allo stomaco,
che si presenta quando veniamo a conoscenza di una brutta notizia.
Studi scientifici hanno dimostrato che il solo immedesimarsi a recitare la parte di una
persona triste, fa si che il corpo recepisca comunque il messaggio di tristezza,
e quindi di negatività, indebolendo il sistema immunitario.
Da ciò si può chiaramente evincere che il classico pensare negativo nuoce sicuramente
e gravemente alla salute.
Emozioni negative, passato e subconscio
Verso i tre anni di età, in cui abbiamo tutte le informazioni, abbiamo sviluppato le nostre
strategie difensive e attitudini, su cosa è bene e male per noi, si viene a completare nel
bambino la cosiddetta “memoria dichiarativa”, laddove siamo in grado di collocare e
riconoscere i fatti che ci accadono.
Questa particolare memoria, va appunto a memorizzare tutti gli eventi, sia essi siano
positivi o negativi, che accadono nell’arco dei primi tre anni di vita, come una sorta di
programma istallato in un computer, che andrà ad influenzare il nostro percorso di vita,
e la sede di tale memoria è detta Sistema Limbico.
Ogni volta che incontriamo una persona, o ci troviamo in una situazione qualsiasi,
viene recepita dai recettori e confrontata immediatamente a livello subconscio con le
nostre prime memorie e la risposta è quasi sempre condizionata da ciò che quella
persona o situazione rappresenta per noi.
Questo particolare meccanismo che avviene in noi, può essere ben descritto nella
classica frase “ a pelle non mi piace”, frase che può sembrare superficiale, ma che
invece racchiude un significato molto profondo, in quanto un gesto, un tono della voce
o una mimica particolare, ci possono ricordare qualcosa di spiacevole per noi,
e per queste ragioni quella persona ci risulterà antipatica.
Il cervello ad ogni situazione, confronta il “nuovo” con il “vecchio”, e se nel confronto
con la memoria passata l’esperienza nuova risulta essere tra quelle positive, allora sarà
piacevole altrimenti risulterà spiacevole.
Vi sono persone che all’età di 6-7 anni ha rischiato di annegare, e in età adulta rimangono
ancora con questa paura e con le attivazioni di questa paura per anni, anche se solo si
avvicinano al mare.
Chiaramente il trauma, che sia stato vissuto nell’infanzia o in età adulta, viene in ogni caso
memorizzato dal nostro corpo.
Viviamo condizionati dal passato, dalle memorie inconscie e quindi per non evocare
emozioni negative bisogna cambiare attitudine incoscia o almeno riconoscere che
l’emozione negativa che ci da un’esperienza nel presente, viene dal passato e non dal qui e ora, cioè dal presente.
Disintossicazione da emozioni e pensieri negativi
Essere in contatto con le nostre emozioni e imparare a trasformarle in modo efficace,
invece di reprimerle o esprimerle in maniera errata, ha un impatto estremamente
positivo sullo stato delle cellule e di tutto l’organismo.
Rilasciare l’energia delle emozioni disturbanti è essenziale per il nostro processo
di pulizia, ci fa aprire il cuore, permettendogli di battere con una frequenza lineare
che ci consente di reagire in modo attivo invece che reattivo.
L’amore, il perdono e l’abbandono del desiderio che la nostra vita proceda
diversamente, sono le chiavi per neutralizzare gli effetti fisici delle emozioni
tossiche.
L’amore è la miglior medicina contro la paura, ed è la vibrazione più alta, quella che crea
e conserva la vita.
Al contrario la malattia è indice di assenza di amore e quindi di paura,
in cui il corpo comincia ad accumulare veleni emozionali, sottili e materiali,
che vanno a depositarsi negli organi.
Il perdono è una vera e propria terapia per il corpo e l’anima.
Quando noi rifiutiamo il perdono a qualcuno, perchè crediamo che chi ci ha offeso debba
pagarla, senza lasciarlo andare dalla nostra mente e dal nostro cuore, finchè non sia
fatta giustizia, in realtà non riusciamo a perdonare noi stessi, e ci facessimo imprigionare,
creando emozioni tossiche dentro di noi, che vanno a creare dei veri e propri blocchi
fisici, oltre che mentali.
Il perdono e la guarigione sono strettamente connessi
Il perdono è l’antidoto al veleno emozionale dell’anima, e proprio come la fibra
accompagna le scorie fuori dal colon, il perdono accompagna l’intossicazione
emotiva fuori dall’anima.