Feci, Intestino e Prostata, uno stretto collegamento
Argomento di cui si parla poco e con imbarazzo, tuttavia le nostre feci costituiscono un
elemento fondamentale per poter valutare il nostro stato di salute, in quanto sono il
riflesso dello stato di salute del nostro intestino e quindi della nostra salute generale,
perchè è l’intestino la chiave di tutto.
La Prostata in particolar modo per l’uomo, ne subisce le conseguenze in quanto tra feci, intestino e Prostata c’è uno stretto collegamento.
Gli aspetti da considerare affinchè possiamo essere in grado di valutare il nostro stato di
salute attraverso le nostre feci, sono: 
  • consistenza
  • forma
  • colore
  • odore
  • frequenza
  • galleggiamento
Affinchè testimoniano il nostro buono stato di salute, le feci devono presentare queste caratteristiche :
  • consistenza di una banana matura, quindi morbide ma non troppo
  • essere ben formate e avere la forma di una salsiccia
  • colore marrone chiaro-scuro 
  • inodore
  • essere evacuate almeno una volta al giorno
  • devono galleggiare
L’odore è tra i vari aspetti quello dominante, da cui poter capire tanto, e dal
cattivo e pungente odore si può benissimo intuire che la nostra alimentazione
è sicuramente da correggere, in quanto il cattivo odore è causato dalla
putrefazione presente nel nostro intestino.
Riguardo la frequenza, Noboru B.Muramoto, un famoso maestro giapponese,
esponente della Medicina tradizionale Cinese affermava: ” la regolarità della
defecazione è una condizione basilare per una buona salute”.

L’importanza di evacuare al mattino

Di importante valutazione è la presenza o assenza evacuazione al mattino
appena alzati
o qualche ora dopo

Stitichezza intestino e Prostata

Il nostro corpo e soprattutto il nostro intestino, durante la notte, riposa per almeno 8 ore,
eseguendo tutti quei processi di digestione e pulizia che durante il giorno non esegue,
perchè
impegnato a digerire il cibo ogni 3-4 ore
Evacuare al mattino quindi è sintomo di buon lavoro notturno da parte del
nostro corpo, mentre al contrario, l’assenza di evacuazione al mattino è un
sintomo a cui prestare particolare attenzione, in quanto, ciò sta a significare,
che il nostro corpo durante la notte non ha svolto i vari processi di
digestione, e di purificazione, fondamentali di base per mantenere una buona salute
L’ideale sarebbe andare una volta dopo ogni pasto, ma già 2 volte al giorno sarebbe
cosa ottima.
Come ultimo aspetto, devono galleggiare, mentre invece se affondono significa che
la digestione non è avvenuta in maniera corretta.
Dopo l’evacuazione deve rimanere la sensazione di completo svuotamento dell’intestino,
e in fase di pulizia la carta dovrebbe rimanere quasi o del tutto pulita, in quanto le feci
dovrebbero essere espulse completamente, senza lasciare residui.

Errori da evitare per il benessere delle tue feci

Errori per la Prostata

Molte persone sottovalutano aspetti del quotidiano che possono sembrare banali,
ma che in realtà sono di fondamentale importanza, commettendo errori, che se
commessi nellungo periodo, andranno ad in incidere in maniera negativa sulla
nostra salute, e sono:
  • 1) Il primo grande errore che viene commesso inconsapevolmente, risiede nella posizione dell’andare di corpo.
    L’errore è quello di sedersi nella posizione classica da water, in cui siamo abituati da sempre, pensando che sia del tutto normale e naturale

In realtà la posizione classica da water, non è affatto una posizione naturale e
sana per il nostro organismo, ma piuttosto, è una posizione acquisita nel tempo,
con l’avvenire dell’era industriale, in cui i water sono stati costruiti in maniera tale,
da adattarli a una società moderna, che da molto importanza al lato estetico e
all’apparire, quindi belli da vedere sicuramente, e collocabili in maniera ideale
nella nostra casa, andando pero’ a discapito della nostra salute.
Ciò che succede nel pratico, con la classica posizione da water, è quella di andare a
formare un angolo di 90° , creando uno strozzamento a livello del colon-sigma-retto,
in cui il muscolo pubo-rettale, che va ad ostruire il retto, trattenendone il contenuto,
si rilassa solo parzialmente, ostacolando la corretta defecazione, con il risultato di
uno svuotamento intestinale a sua volta parziale.    
Immagino sia per tanti un concetto difficile da digerire e anche a credere, ed è
anche plausibile, in quanto andare di corpo rappresenta la cosa più naturale di
questo mondo, e scoprire che ad oggi l’abbiamo svolto in maniera errata non è
di certo piacevole.
Ciò potrebbe anche indurci ad una riflessione più profonda su come la società ci abbia
potuto inculcare in generale dei modelli di vita e di pensiero, in quanto giuste,
facendoci mettere noi stessi in discussione, se pensiamo che commettiamo da sempre
un clamoroso errore
su un semplice nostro bisogno primario di quotidiana routine,
che dovrebbe essere
la cosa più naturale e semplice di questo mondo.
Per rendere meglio l’idea, e magari darci anche delle risposte alle domande che
ci possiamo porre, vi aiuto nel riflettere su questo esempio seguente, di reale
possibile situazione che ci si può presentare nel corso della nostra vita.
Mettiamo per ipotesi che ci troviamo fuori, magari in mezzo alla natura, lontani
dalla città e quindi lontani anche da qualsiasi servizio pubblico, e all’improvviso
avvertiamo il bisogno a breve urgente di andare di corpo.
Per forza maggiore, ci sentiamo costretti quindi a trovarci un piccolo angoletto
dove poter soddisfare il nostro bisogno, con l’unica alternativa altrimenti di
farcela addosso, ipotesi direi sconsigliabile. 
All’atto pratico, in assenza di water adottereste la classica posizione da water,
o invece vi mettereste in posizione accovacciata, o per meglio capirci in
posizione da squat?
Chi per un motivo e chi per un altro, qualcuno adotterebbe ugualmente la
posizione da water, per cui si è abituati da sempre, da una vita, e qualcuno
invece seguendo il suo istintonaturale adotterebbe la posizione che gli viene
appunto piu’ naturale assumere, e cioè la posizione accovacciata o da “squat”.
Come avrete intuito la posizione naturale e quindi quella corretta è la posizione
da accovacciati o da squat, in cui si va a formale l’allineamento ano-rettale di 35°,
che secondo gli studi sarebbe la posizione ottimale per svuotare al meglio
l’intestino, tanto che alcune università a Stanford, hanno scoperto che l’utilità di
adottare questa posizione è di fondamentale importanza per tutti coloro che
soffrono di disturbi  al colon.
  • 2) Il secondo grave errore che solitamente si commette è quello di non ascoltare o di andare contro la natura dei messaggi del nostro corpo.
    Nello specifico si cerca di andare di corpo senza che il nostro corpo ci stia dando il “permesso” e all’opposto si cerca di rimandare lo stimolo di andare di corpo in un
    altro momento successivo al momento che il nostro corpo invece c’è lo ha chiesto.
Ci capita spesso che suona il telefono e rimandiamo, usciamo e rimandiamo,
dobbiamo svolgere un servizio importante e rimandiamo, magari dormiamo
e rimandiamo, quasi
fosse un intralcio, uno spreco di tempo inutile, un ostacolo
tra noi e la nostra vita, a talpunto da considerare normale non andare in bagno
da qualche giorno.
Ovviamente capita spesso anche di rimandare perchè le situazioni non lo permettono,
per esempio mentre siamo al lavoro o ci troviamo fuori.
In ogni caso, ogni volta che rimandiamo e quindi non ascoltiamo il messaggio che
il nostro corpo ci sta inviando, attraverso lo stimolo di andare in bagno, stiamo
commettendo lo sbaglio più grave di tutti, perchè l’intestino ha una lunghezza
limitata e se non ascoltiamo lo stimolo di fare la cacca rispondendo a dovere,
il nostro intestino si sforza di trattenerla al suo interno per più tempo.
In questo lasso di tempo, le feci, che erano magari soffici e perfette o quasi
per essere espulse, vengono private di altri liquidi, diventando per ogni minuto
che passa, più dure e secche, e per ogni 10 minuti di ritardo, stiamo rendendo
del 10% più difficile il compito più facile del mondo.                                                                                                                                                                   
All’ opposto invece si commette l’errore di cercare di andare di corpo senza avere
lo stimolo, quindi sforzandoci e andando contro il nostro corpo, che non ci ha
inviato il messaggio dello stimolo, e quindi in parole povere andare contro natura.
Non godersi il sacro momento di andare di corpo, ma piuttosto distrarsi  leggendo
un giornale o leggendo i messaggi del cellulare.
Ciò significa che mentre si sta per compiere un momento per il nostro corpo di
fondamentale importanza, con la testa si è da un altra parte, con il risultato di non
compiere il “lavoro” in maniera ottimale.
E’ come andare in palestra e guardare ogni due minuti il cellulare mentre ci si allena,
o stare con la propria fidanzata e pensare all’allenamento del giorno dopo, abitudini
che alla lunga non apporteranno risultati positivi.
Andare letteralmente in apnea, trattenendo il fiato, utilizzando solo la parte alta dei
polmoni, ostacolando la funzione intestinale, complicando la vita all’azione naturale
dei muscoli attorno al retto, causando tensioni varie, addominali, a livello del bacino,
e perfino al nostro viso, che se ci guardassimo nello specchio in quel momento ci
faremmo paura noi stessi o magari ci metteremmo a ridere.

Respiro ed evacuazione, un collegamento con le tue feci

Il Respiro è vita, è la prima cosa che facciamo appena nati e l’ultima cosa appena
moriamo, ed è l’unico tra tutti i nostri bisogni primari, che ci toglierebbe la vita

rimanendo oltre qualche minuto senza, a differenza di cibo e acqua che possiamo
farne almeno anche per giorni. Ci hai mai riflettuto su questo?
Risulta scontato quindi quando sia di fondamentale e vitale importanza il nostro respiro.
Eppure quasi nessuno presta attenzione a questo importante aspetto, che anche
nel momento della defecazione, risulta fondamentale.
Come detto in precedenza, durante la defecazione si fa l’errore si trattenere il respiro,
creando tensioni varie, ma piuttosto la cosa migliore da fare è proprio l’opposto,
cioè respirare profondamente, e rilassarsi al massimo, lasciando che la gravità faccia
il suo lavoro di far scendere le feci.
Il consiglio mio, ma anche quello dei maestri Yoga, esperti della respirazione,
è quello di respirare e inspirare con il naso, non solo nel defecare, ma come naturale abitudine
da adottare durante tutta la giornata.
Respirare con la bocca genera un movimento e un coinvolgimento eccessivo del torace,
che di certo non apporta nessun beneficio, movimento che potrebbe benissimo essere
evitato utilizzando solo il naso.
La bocca ha già diverse funzioni da compiere, cui mangiare e parlare, per cui evidentemente
lo svolgere una terza funzione probabilmente risulta eccessivo, e in ogni caso è il naso l’organo
addetto alla funzione di respirare, quindi lasciamo compiere il compito all’organo di dovere.

Feci, stitichezza e aspetti emotivi

Se come ho scritto prima il respiro è vita, ed è collegato con il nostro defecare, è quindi
normale che l’aspetto emotivo, parte fondamentale della nostra vita, è collegato al
nostro andare di corpo e alle nostre feci. 
Da un punto di vista fisico la stitichezza rappresenta un blocco, e il concetto base da
un punto di vista più profondo, è quello di rappresentare un blocco emotivo,
in quanto rispecchia una nostra incapacità di lasciare andare, e quindi trattenere,
e le feci più sono dure,
e più significa che il peso che tratteniamo è pesante e duro da
accettare, digerire e da rimuovere.
Le ragioni di questo trattenimento, e i punti di vista possono essere diversi e alquanto
interessanti, e variano da persona a persona.
  • 1) Il trattenimento da stitichezza potrebbe associarsi a dei sentimenti quali,
    paura in senso lato, di essere giudicati, di essere abbandonati,  di rimanere soli,
    di perdere il lavoro, paura
    del futuro, etc.
  • 2) Il trattenimento potrebbe anche essere legato a un essere eccessivamente attaccati a cose,
    persone, denaro, credenze, cosi’ attaccati che appena qualcosa va storto, si accusa ben
    pesantemente il colpo, creando del malessere.
    La persona cosi’ attaccata potrebbe pensare che il mondo non meriti i propri averi ( le feci),
    che sia più conentrata più su se stessa,
    quindi una persona egoista, che non vuole dare agli altri,
    al mondo e vuole tenersi tutto per se e
    piuttosto esercitare il proprio potere sugli altri.
  • 3) Un altro affascinante visione del trattenimento da stitichezza, potrebbe essere attribuita
    a una incapacità, legata a paura di comunicare con il mondo esterno, e quindi piuttosto si
    preferisce trattenere tali messaggi all’interno del proprio inconscio, in cui più il messaggio
    che si trattiene è grande, più sarà la difficoltà a defecare, e quindi le feci saranno più dure.
  • 4) Un aspetto più profondo legato alla stitichezza, potrebbe essere rappresentato dall’intestino crasso, che per struttura, forma e contenuto, richiama l’inconscio e il mondo degli inferi.
    Il trattenere potrebbe rappresentare la paura di far uscire dall’incoscio ( associato al colon) alla
    luce del giorno, pensieri e stati emotivi negativi, considerate sporche e immonde.
  • 5) Il trattenere le nostre feci, può ancora essere legata a un nostro legame con il passato,
    con esperienze passate non ancora digerite, e che quindi non si riesce a creare eventi nuovi,
    (feci nuove), ma piuttosto ci fa ancora pensare e soffrire ad esperienze passate, vecchie
    (feci vecchie), rendendo la vita più difficile e dura ( feci dure) da vivere.

Feci, stitichezza, emorroidi e salute della tua Prostata

Stitichezza e Prostata

Costipazione, come causa dell’infiammazione alla Prostata

Se parliamo di feci e di costipazione o stitichezza, non possiamo non parlare della salute
della Prostata, in quanto, fisicamente strettamente vicina con la parte finale dell’intestino,
cioè il retto, organo deputato all’espulsione delle feci, quest’ultime uscenti dall’ano,
anch’esso fisicamente strettamente vicino alla Prostata.
Questo spiega il perchè molti cibi, tra cui per esempio i cibi piccanti, risultano irritanti per
la Prostata, e allo stesso tempo sono dannosi per eventuali problemi di emorroidi,
proprio per lo stretto collegamento fisico.
Un accumulo di feci di un paio di giorni nel tuo intestino, per un periodo protratto nel tempo,
puo’ portare la tua Prostata a infiammarsi, o a sviluppare un infezione, da contaminazione
fecale, e se è già infiammata, ad infiammarsi ancora di piu’ e addirittura ingrossarsi.
La Prostata è soggetta a tali problemi, per svariati motivi, tutti connessi e interconnessi
tra loro, in cui le feci, nel momento che non vengono espulse, e che anzi si accumulano
nell’intestino, vanno ad intaccare gli organi circostanti quali vescica-intestino-ano,
che subiscono sia la migrazione tra tali organi, dei batteri fecali, motivo per cui molto
spesso una Prostata infiammata risulta positiva all’enterococco feacalis, e subiscono
anche il peso delle feci, subendo quindi una loro pressione, motivo invece, per cui se
protratta nel tempo questa condizione, porta la Prostata a un ingrossamento.
Non a caso, spesso chi presenta disturbi di vario genere alla Prostata, soffre o di stitichezza,
o di problemi intestinali vari, quali appunto stitichezza, o colite, o emorroidi, che infatti
aggravano ancor piu’ lo stato di salute della Prostata.
Le emorroidi infatti arrivano a fuoriuscire dalla loro sede naturale, per cui portano disturbi,
nel momento in cui non riusciamo ad andare di corpo in maniera regolare, quindi nel
momento in cui il nostro intestino non funziona bene, per cui le feci si induriscono con il
passare dei giorni, causando cosi’ una difficoltà a farle fuoriuscire, portando la persona a
sforzarsi, stimolando cosi’ le emorroidi ad uscire e cosi’ infiammarsi.

Curiosità particolari sulle feci

feci

Ecco alcune curiosità:
  • 1) Quando tiriamo l’acqua del water milioni di batteri, microbi e minuscole particelle
    fecali si disperdono in un area di circa 3 metri, posandosi su muri, tende, asciugamani,
    spazzolini, etc. 
Quindi chiudi sempre il tuo water prima di tirare l’acqua!!
Far finta che il coperchio del gabinetto non esista è un errore che potrebbe mettere in pericolo la tua salute
  • 2) Avrai visto i cani gironzolare e annusare per terra come dei matti prima di defecare,
    alla ricerca del posto giusto dove poter esplicare i loro bisogni. Sai perchè?
    In pratica i cani al momento di defecare si allineano con il campo magnetico della terra, lungo l’asse nord-sud.
  • 3) Da un punto di vista astrologico, possiamo associare le persone che soffrono di
    stitichezza ai segni zodiacali appartenenti all’energia Terra, un energia che richiede 
    un consistente impegno per il movimento.
Fonti:
Intestino: istruzioni per l’uso – Ecosalute
Vivi consapevole – Macrolibrarsi
Angelo Il Naturopata

2 Comments

  • Michele coronato Pubblicato 31 Ottobre 2021 6:37 am

    A me tutto questo succede la prostata mi provoca stitichezza tanto che vado a di corpo ogni quattro giorni e feci durissimi che devo farmi addirittura anche due Peretti altrimenti non escono le feci e per farli uscire devo mettermi nell’ acqua calda cosa mi consigliate togliere la prostata completamente grazie

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